Ricevere un mandato d’arresto internazionale è un evento che può generare panico e confusione. Si tratta di un provvedimento che espone al rischio di arresto e di estradizione verso un altro Stato, per rispondere a un’accusa penale formulata all’estero. In questi casi, la tempestività e la competenza della difesa legale sono fondamentali.
L’estradizione non è una condanna: è una procedura da combattere
Contestare il mandato è possibile e legittimo
Essere oggetto di un mandato non significa essere colpevoli. L’estradizione è una procedura tecnica che:
- deve essere legalmente motivata,
- può essere impugnata per vizi formali o sostanziali,
- non è automatica, soprattutto se viola i diritti fondamentali della persona.
È importante valutare:
- la regolarità del provvedimento,
- le condizioni carcerarie nel Paese richiedente,
- il livello di tutela del giusto processo,
- eventuali motivazioni politiche o discriminatorie alla base della richiesta.
Difendersi è un diritto: servono competenze internazionali
Serve un avvocato penalista con esperienza in estradizione
Chi riceve un mandato di arresto internazionale deve rivolgersi a uno studio legale con competenze specifiche, in grado di:
- analizzare il mandato e verificarne la legittimità,
- esaminare la base giuridica della richiesta (es. mandato europeo, convenzione bilaterale, Red Notice Interpol),
- attivare la difesa nei tempi strettissimi previsti dalla legge,
- coordinarsi con avvocati del Paese richiedente,
- valutare alternative all’estradizione o eventuali sospensioni.
Un buon avvocato penalista non subisce il procedimento: lo gestisce con strategia e competenza internazionale.